Nove città italiane sono state chiamate alla lavagna di Knight Frank, la grande società di consulenza londinese del settore immobiliare che compila ogni tre mesi una classifica sul movimento dei prezzi residenziali in 150 città del mondo. Firenze conquista il primo posto nazionale, mentre Torino è fanalino di coda globale. Dati alla mano, infatti, il capoluogo toscano si colloca al 97° posto, con un indice dell’1,9%, mostrandosi la prima tra le italiane per aumento dei prezzi residenziali tra il secondo trimestre 2017 e lo stesso trimestre di quest’anno. Milano, seconda tra le italiane, si trova al 114° posto con un indice dello 0,6%. A Napoli è consegnata la medaglia di bronzo sul territorio nazionale, mentre si piazza solo al 121° posto nella classifica globale. Brutti voti in pagella, invece, per Venezia, al 124° posto, Trieste al 131° posto a causa di un -1,5%, Roma, che perde il 2,2%, Palermo (-3,5% e 140° posto), Genova (-6,6% e 148° posto) e infine, ultima delle ultime nella classifica mondiale, Torino, che ha registrato un calo nell’indice Knight Frank del 7,1%, con una grave flessione dei prezzi residenziali.Ma cosa significano questi numeri, concretamente? Nelle città in cui si sono registrati valori negativi chi possiede una casa sta subendo un’inesorabile perdita di potere d’acquisto: è, sostanzialmente, ogni giorno più povero, almeno finché la tendenza non viene invertita. Chi invece vorrebbe investire nel mattone si astiene, perché rischia di rimetterci.Questi dati, comunque, fotografano un’Italia messa non tanto male: c’è un cauto ottimismo in merito alla ripresa del mattone e, secondo i ricercatori di Nomisma, “il punto di svolta sembra vicino”.Siete curiosi di sapere a questo punto chi guida la top ten mondiale? È l’Asia, che risulta essere la regione con maggior crescita dei prezzi nel residenziale, nonostante la battuta di arresto subita da Hong Kong che negli scorsi report aveva registrato crescite robuste e ora invece soffre per l’aumento dei tassi dei mutui.