Eh, cari uomini (ma anche donne), quante volte vi siete sentiti rivolgere questo indecifrabile rimprovero? Poveri voi, che avevate mostrato il vostro nuovo appartamento agli amici, ai vicini, ai parenti con il petto gonfio di orgoglio e fiducia nelle vostre capacità di interior designer! Ma cosa sarà mai questo benedetto tocco femminile? Esiste veramente? È un’invenzione della Criticoni Anonimi o delle cognate invidiose? È nato prima il tocco femminile o il pomo d’Adamo?I dati sembrano, intanto, confermarne l’esistenza: al tocco femminile sono state dedicate compilation, rassegne cinematografiche, studi psicologici sul tocco in senso materiale (secondo la Columbia University gli uomini che, in una situazione di pericolo, ricevono una stretta di mano o una pacca sulla spalla da una donna, riscoprono il coraggio sopito). Il tocco femminile sembra, quindi, una cosa meravigliosa, una specie di energia potente che tutto sa nobilitare e far scintillare.Ma restiamo in tema e parliamo, quindi, di arredamento di interni. Il binomio casa e donna ha qualcosa di fastidioso (versione senza mezzi termini: ha rotto le scatole), ma solo per essere stato a lungo retaggio di un passato sessista. Fortunatamente, il passato è passato. Molti, oggi, escludono che la naturale propensione femminile al buon gusto nell’arredo dipenda dal fatto che le donne si siano storicamente occupate delle faccende domestiche e della cura della prole. Il tocco femminile non è nemmeno un’inclinazione spontanea allo shabby chic, all’uso di pizzi e divani rosa. Brian Patrick Flynn, produttore americano (e star televisiva) specializzato nel design d’interni, definisce invece il tocco femminile come: “un’estetica classica, con un risvolto morbido ed eclettico” ed aggiunge che si tratta di un arricchimento per qualunque spazio, indipendentemente da chi ci vive dentro. L’impronta femminile ha dunque un’identità ben diversa da quella che le ha affibbiato l’immaginario collettivo e si è persino tradotta in una tendenza che i designer definiscono il “new feminine”. Cosa fa di una casa una casa con un tocco femminile, ma adatta a qualunque inquilino? Cosa significa (o cosa dovrebbe significare) quando ti dicono che nel tuo appartamento manca il tocco femminile? Secondo gli specialisti dello styling d’interni qualcuna delle cose qui sotto, o tutte. Un gioco di contrasti. Per esempio una tappezzeria tradizionale, abbinata a un tavolino dal design moderno e pulito. O librerie antiche e illuminazione contemporanea. O, ancora, carte da parati e tessuti floreali, ma talmente fresche e contemporanee da saper dialogare con un arredo dalle forme squadrate.Mix di colori. “Ho progettato case per otto anni e mai una volta una cliente mi ha chiesto qualcosa di rosa”, dice Flynn. Un tocco morbido e sofisticato sta invece soprattutto nel bianco su bianco, nel lavanda, nel turchese, nel modaiolo color salvia. Il rosa, invece, va bene se smorzato con il blu scuro o, addirittura, accostato a finiture nere.Raccontare una storia. Il tocco femminile non è soltanto nell’eleganza dell’insieme ma nella capacità della casa di essere comunicativa e saper raccontare qualcosa dei suoi proprietari. Anche nel bel mezzo di un minimalismo glaciale possono inserirsi elementi di emotività, che sappiano evocare sensazioni e coinvolgere ospiti e inquilini.Morbidezza. Una profondità sensuale allo stile degli interni? È espressa senz’altro dalla combinazione tra tessuti “tattili” come il velluto ad altri più ruvidi come il cotone.Grazie dei fiori. Sono un ottimo punto di partenza per una casa con un tocco femminile, ma anche qui il segreto è inserirli tra pezzi di arredamento moderni, per esempio una galleria di foto con cornici essenziali, bianche o nere.Regole da rompere. Persino uno stile delicato come lo shabby chic può essere reinterpretato, in chiave folk per esempio. Il legno stagionato, invece di essere dipinto di bianco può sposarsi bene con tonalità vivaci: il look complessivo avrà dei momenti di femminilità, ma lo spazio risulterà attraente tanto per gli uomini quanto per le donne.