Il mio appartamento in zona Nuovo Salario e quello di mia moglie Debora in zona Nomentana sono stati entrambi locati a canone concordato! Non pensate sia una scelta insolita, quanto una soluzione vantaggiosa per la tassazione applicata.
Ma perché ho scelto di optare per un contratto a lungo termine e addirittura a canone concordato? La risposta è nella crescente domanda di locazioni a medio-lungo termine, causata dalla carenza di immobili disponibili. Si parla di una vera crisi abitativa in molte città italiane, che ha portato a un’impennata dei prezzi degli affitti a lungo termine. E i parametri del Nuovo Accordo Territoriale di Roma sono ora abbastanza vantaggiosi.
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Cos’è il contratto a canone concordato?
Il contratto a canone concordato è una forma di locazione residenziale introdotta con la Legge 431 del 1998. A differenza dei contratti a canone libero, il prezzo dell’affitto viene stabilito in base ad accordi territoriali tra le associazioni dei proprietari e degli inquilini, sotto la supervisione delle amministrazioni locali.
Caratteristiche principali:
- Canone stabilito da accordi locali: Il prezzo dell’affitto viene determinato in base a parametri che tengono conto della zona, delle condizioni dell’immobile e del mercato locale.
- Agevolazioni fiscali: I proprietari possono beneficiare di riduzioni fiscali, come sconti su IMU e TASI, oltre a una tassazione ridotta sul reddito da locazione tramite la cedolare secca al 10% anziché al 21%.
- Durata del contratto: Il contratto ha una durata minima di 3 anni, rinnovabili automaticamente per altri 2, salvo esigenze diverse specificate dalle parti.
Perché esiste il canone concordato?
Questa tipologia di contratto ha diversi obiettivi:
- Accesso facilitato all’abitazione: Permettere affitti a prezzi accessibili, soprattutto nelle aree urbane.
- Stabilizzazione dei canoni: Evitare aumenti ingiustificati degli affitti e garantire prezzi equi.
- Agevolazioni fiscali: Incentivare i proprietari a locare gli immobili, riducendo il mercato nero.
- Tutela delle parti: Offrire garanzie sia ai proprietari che agli inquilini.
Vantaggi per i proprietari
Perché un proprietario dovrebbe scegliere il canone concordato rispetto ad altre forme di locazione?
- Riduzione IMU e TASI: Sconto del 25% sulle imposte locali.
- Cedolare secca agevolata: Aliquota ridotta al 10%, rispetto al 21% dei contratti a canone libero, che consente di risparmiare sulle imposte sul reddito derivante dall’affitto.
Come si stipula un contratto a canone concordato?
- Verifica degli accordi territoriali: Ogni comune ha accordi specifici che stabiliscono il canone massimo per diverse tipologie di immobili.
- Contatta un’associazione di categoria: L’associazione può preparare e certificare il contratto, una procedura necessaria per ottenere le agevolazioni fiscali.
- Firma e registrazione: Dopo aver firmato il contratto e pagato la certificazione, registra tutto presso l’Agenzia delle Entrate.
Conviene davvero il canone concordato?
Dipende dal caso specifico. Ecco perché ho optato per questa soluzione:
- Velocità: Ho trovato inquilini in un solo giorno, risparmiando tempo e risorse che avrei impiegato per arredare l’appartamento e gestire gli affitti brevi.
- Investimento ridotto: Non ho dovuto arredare l’immobile, riducendo così i costi iniziali.
- Stabilità: Non ho bisogno dell’appartamento per un periodo, e un contratto a lungo termine mi dà maggiore sicurezza e stabilità economica.
- Vantaggi fiscali: Dopo aver valutato diverse opzioni, ho riscontrato che il canone concordato, grazie alle agevolazioni fiscali, mi offre una rendita netta più alta.
Aumento degli affitti a lungo termine
Negli ultimi mesi, il divario tra affitti brevi e lunghi si è ridotto, grazie all’aumento della domanda di locazioni a lungo termine. Anche se gli affitti brevi restano una scelta interessante per chi non vuole vincolare l’appartamento a lungo, il canone concordato può essere la soluzione ideale per chi cerca stabilità.
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