Hai acquistato un nuovo immobile o intendi farlo? Stai per andare in affitto? Allora ti stai senz’altro chiedendo come comportarti con le intestazioni dei contratti di luce e gas. Abbiamo preparato una mini guida sull’argomento, nella speranza di dissolvere i dubbi più comuni e di rispondere alle domande che i nostri clienti ci rivolgono spesso. In presenza di un contratto di affitto l’intestazione delle utenze è un argomento che va subito chiarito non appena si entra nella nuova casa, ma anche in occasione di una compravendita bisognerà accordarsi con il precedente proprietario, a meno che lo stesso non abbia interrotto del tutto le utenze recedendo dai contratti. In affitto generalmente spetta al proprietario decidere se preferisce mantenere il contratto a nome proprio o desidera invece cambiare l’intestazione a favore dell’inquilino. In caso di lunghe permanenze si tende ad intestare all’affittuario, ma non è una regola universale. Se il contatore è attivo si può procedere con la voltura: non ci sarà alcuna interruzione nell’erogazione dell’energia elettrica e le caratteristiche economiche dell’accordo non cambiano, a meno che il nuovo intestatario non decida che non rispecchino le sue esigenze. I contratti, infatti, possono essere a consumo, a spese fisse o in ragione della fascia oraria e non tutti sono d’accordo sulla convenienza dell’una o dell’altra soluzione, la quale va sempre commisurata alle proprie abitudini di vita. L’affittuario può, quindi, rinegoziare le condizioni contrattuali stipulando un nuovo contratto o, addirittura, cambiando fornitore. In questi due casi, però, non si parla più di voltura, trattandosi di transazioni ex novo.Se l’affittuario intende mantenere il contratto già esistente si procede presentando al fornitore di servizi, anche telefonicamente, i dati del nuovo intestatario, l’indirizzo, la lettura del contatore, il POD per la luce e il PDR per il gas (si tratta di codici che possono essere letti sulla stessa bolletta). In occasione di acquisto di una proprietà immobiliare sarà necessaria l’attestazione del cambio di proprietà. Ricordati anche di comunicare all’incaricato dell’iter tecnico l’indirizzo del vecchio proprietario, affinché gli venga spedita la fattura dell’ultima bolletta.Se invece il contatore non è attivo ma staccato non si tratta di voltura, bensì di subentro: si fa riallacciare il contatore e si stipula un nuovo contratto per il quale, negli affitti, saranno ancora una volta le parti a decidere l’identità dell’intestatario. Avrai ormai capito che voltura e subentro sono due pratiche assai diverse tra loro: la voltura si riferisce ad un contratto già in essere e non comporta alcuna interruzione del servizio, il subentro, invece, è una nuova stipula, conseguente alla cessazione del precedente contratto. Il subentro è più costoso e richiedi tempi più lunghi. Una differenza sostanziale è anche sul fronte dei debiti del precedente intestatario: nel caso di subentro il problema non si pone, trattandosi di nuova storia contrattuale, ma se devi fare una voltura verifica prima attentamente eventuali pendenze. In ogni caso non preoccuparti perché, secondo la giurisprudenza, il nuovo intestatario non è obbligato al pagamento delle morosità precedenti; tuttavia un po’ di cautela ti metterà al riparo da litigi e arrabbiature.Se hai acquistato un immobile puoi decidere, in accordo con il venditore, di effettuare una voltura o un subentro: se propendi per il secondo devi, però, essere consapevole che possono trascorrere diversi giorni prima che venga ristabilito il servizio. Se sei pronto per trasferirti potresti restare alcuni giorni senza luce, telefono o gas: dovrai valutare la convenienza dell’una e dell’altra procedura e scegliere sulla base delle tue necessità.